di Carlotta Montanera (fonte Gazzetta dello sport)
Una delle obiezioni che si solleva molto spesso a chi corre a livello agonistico è che la corsa non sia adatta a tutti perché stressante, troppo legata a tempi, tabelle, allenamenti. Si preferiscono attività senza scopo agonistico, volte al "semplice" benessere, come il fitness. In tanti infatti praticano attività fisica con il solo intento di stare meglio, scaricare le tensioni quotidiane, ritagliarsi uno spazio per se stessi. Il mondo dei runner invece parla spesso e volentieri di appuntamenti, gare, tabelle, tempi, tecnica, performance, integrazione: tutti elementi che, per chi corre da tempo, sono fondamentali e molto divertenti. Anzi, spesso sono il sale della corsa, ma per chi invece vuole staccare la testa e godersi l'attività senza badare ad altro suonano come deterrente.
LA CORSA-BENESSERE— Partiamo dal primo concetto importante: non esistono runner di serie A e runner di serie B e la velocità non è di per sé un parametro interessante nella valutazione di un piano di corsa. Semplicemente, esistono diversi approcci al running e nessuno è meglio di altri. Ci sono persone che corrono a gran velocità senza usare nessun orologio GPS e senza seguire allenamenti specifici e altre che pur con piani di allenamento strutturati, difficilmente riescono a classificarsi anche solo per la categoria. Entrambe le categorie sono validissime e non c'è un approccio più giusto alla corsa. La corsa è uno sport caleidoscopico e democratico e permette a tutti di avvicinarsi. Quello di cui vorrei parlare è proprio quella categoria di runner che non badano in alcun modo all'orologio e non seguono allenamenti specifici, cioè non si allenano nel senso più puro del termine. "Escono a correre", a seconda del tempo a disposizione e senza monitorare eventuali performance, per il semplice benessere che la corsa sa regalare. La corsa di questo tipo può chiamarsi "corsa benessere", perché il suo unico scopo è quello di regalare benessere a chi la pratica.
I CONSIGLI— La domanda però è questa: è possibile seguire dei consigli anche se si fa parte di questa categoria e migliorare così la propria efficienza di corsa? Domanda retorica, questa: ovviamente sì. Il primo consiglio è quello di limitare il "mono-marcia". Se si corre senza scopi specifici, spesso si tende ad assestarsi su un ritmo che ci fa stare bene, sempre lo stesso. Progredire in questo modo è quasi impossibile, anzi spesso è controproducente. Il corpo infatti si abitua a quella intensità e si "adagia", perdendo in efficienza. Molto meglio prevedere delle variazioni di ritmo, assolutamente non regolamentate, ma fatte a sensazione: si accelera e si rallenta quando si riesce a farlo. Questo rende l'allenamento più vario e molto più efficace.
CAMBIARE NELLA CORSA— Il secondo consiglio è: cambiare percorso. Chi corre per stare bene spesso si riduce a fare sempre lo stesso giro, comodo e conosciuto. Invece è molto meglio dal lato emotivo e da quello fisico variare il percorso, magari andando un po' in esplorazione di nuove vie e nuove location. Se si viaggia spesso potrebbe essere una buona occasione anche per conoscere i luoghi da una diversa prospettiva.
LE NOVITÀ— Il terzo è quello di sperimentare, in generale. Nuovi fondi stradali, magari addentrarsi nella corsa su sterrato, nuove tecniche, nuovi orari di allenamento. O magari agganciarsi a qualche gruppo di running ogni tanto. Il corpo umano è abitudinario: si adatta alle condizioni e lì si "ingessa". Il concetto base di qualsiasi allenamento è quello di modificare questa monotonia con stimoli differenti, per destabilizzare il sistema, farlo adattare a qualcosa di nuovo. Inoltre cambiare è divertente anche se siamo degli inguaribili abitudinari. Quanto e quante volte a settimana? La corsa-benessere non ha limiti. A patto di correre almeno mezz'oretta a uscita e due volte a settimana, non esistono regole. Potete sbizzarrirvi in base al tempo libero e al desiderio. Anche tutti i giorni. L'unica regola è stare bene, per cui valutate cosa vi rende felici e motivati ed eseguitelo. Senza porvi limiti anticipatamente.