venerdì 29 settembre 2023

GIORNATA MONDIALE DEL CUORE

COME PREVENIRE LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI

di Roberto de Filippis (fonte Gazzetta dello Sport)

Oggi le malattie cardiache sono la prima causa di morte al mondo e in Occidente. Non fa eccezione l’Italia: la rilevanza epidemiologica di tale patologie nel nostro Paese è estremamente alta e ogni anno si contano circa 80mila decessi dovuti a malattie ischemiche del cuore, circa 60mila causati da malattie cerebrovascolari e circa 50mila per altre malattie cardiache. In occasione dell’odierna Giornata Mondiale del Cuore è importante ricordare che molti di questi decessi si potrebbero evitare semplicemente cambiando abitudini di vita.

I FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARI—Tra i diversi tipi di malattie, sono quelle a carico del cuore a risentire maggiormente, in senso positivo, degli interventi di prevenzione. Infatti, è stato stimato che circa l’80% della mortalità prematura causata da patologie cardiovascolari prima dei 65 anni potrebbe essere evitato attraverso interventi di prevenzione. “Alla base dello sviluppo di questo genere di patologie vi sono precisi fattori di rischio, che di per sé non rappresentano malattie, ma condizioni che aumentano la possibilità di sviluppare problemi al cuore” precisa il dottor Roberto Tramarin, cardiologo e responsabile medico della sede di Pavia del CDI (Centro Diagnostico Italiano). I principali fattori di rischio cardiovascolari sono la familiarità, il fumo, l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, l’obesità, l’alterazione del colesterolo e di altre frazioni di grassi nel sangue e la sedentarietà. A eccezione della familiarità tutte queste condizioni sono correggibili: sono infatti disponibili trattamenti molto efficaci, sicuri e ben tollerati. Accanto a questi, l’adozione di stili di vita sano riveste un ruolo fondamentale.

L'ESERCIZIO FISICO AGISCE COME UN FARMACO—  È fin dai tempi di Ippocrate, il padre della medicina moderna, che si suppone che l’attività fisica abbia effetti positivi sulla salute in generale e su quella del cuore in particolare. A partire dagli Anni Cinquanta del secolo scorso, poi, si sono susseguite numerose evidenze scientifiche a supporto di questa tesi. Oggi si può dunque affermare con certezza che l’esercizio fisico ha un impatto positivo sulla riduzione della mortalità per tutte le cause, sulla riduzione della mortalità precoce dovuta a problemi cardiovascolari, sul diabete, sull’ipertensione, sulle dislipidemie, sulla sindrome metabolica, sulla prevenzione del sovrappeso e anche su altri problemi di salute. Dunque, l’attività fisica è utile a prevenire problemi cardiovascolari in quanto contrasta molti dei fattori che ne sono all’origine. “L’impatto sulle malattie cardiovascolari è proporzionale sia alla quantità sia alla regolarità dell’esercizio fisico” sottolinea il dottor Tramarin. L’esercizio fisico può essere dunque considerato alla stregua di un farmaco, da prendere alle giuste dosi e con le corrette tempistiche. Le attuali Linee Guida raccomandano da 150 a 300 minuti di attività fisica aerobica a intensità moderata a settimana oppure da 75 a 150 minuti a intensità vigorosa.

LE ATTIVITÀ FISICHE CHE FANNO MEGLIO AL CUORE—  Attività fisiche aerobiche a intensità moderata sono la camminata veloce (da 5 a 6,5 km/h), la bicicletta (al di sotto dei 15 km/h), il nuoto, l’acquagym, la ginnastica artistica e la danza, praticate sempre senza sottoporre il fisico a sforzi eccessivi. Lo stesso vale per il tennis, ma solo se praticato in doppio, in quanto se si gioca in singolare diventa più impegnativo per l’organismo. Possono essere considerate come un esercizio aerobico anche attività domestiche come il giardinaggio e passare l’aspirapolvere. L’allenamento contro resistenza, come quello che prevede l’utilizzo di pesi per tonificare la muscolatura, comporta anch’esso benefici per il cuore, ma in misura inferiore rispetto alle attività aerobiche. Prima di cimentarsi in un’attività contro resistenza e di iniziare ad allenarsi in modo vigoroso è importante la valutazione da parte di un medico (ed eventualmente di un cardiologo), che invece non è necessaria se si è sani e si pratica un’attività aerobica a intensità moderata. “L’esercizio fisico comporta benefici a qualsiasi età e a prescindere dal sesso. Perché tali benefici si manifestino appieno, però, è necessario svolgere sessioni di almeno 10 minuti. Chi si cimenta per la prima volta in un’attività fisica dovrebbe farlo con gradualità, effettuando prima un buon riscaldamento” conclude il dottor Tramarin.

 

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