lunedì 4 dicembre 2023

AUGURI A

SERGEY BUBKA

di Lucia Resta (fonte Gazzetta dello Sport)

Più che un campione, una vera e propria icona. Quando si parla di salto con l'asta si pensa subito a Sergey Bubka, anche oggi che il suo record è stato battuto da qualche anno. Per troppo tempo è stato il massimo rappresentante di questa disciplina dell'atletica leggera e i suoi eredi devono ancora conquistare quell'allure che ha reso Bubka un personaggio fondamentale e indimenticabile della storia dello sport. Nel giorno del suo 60° compleanno ricordiamo i suoi record, le sue conquiste sportive e scopriamo cosa fa oggi.

Le vittorie importanti collezionate da Sergey Bubka tra Mondiali e Giochi Olimpici sono tante, ma non quante sarebbero dovute essere, perché, purtroppo, a volte è stato fermato dagli infortuni, come alle Olimpiadi di Atlanta 1996. Il primo oro importante è arrivato a 19 anni, ai Mondiali di Helsinki, quando ha vinto con un salto da 5,70 m. Due anni dopo si è ripetuto ai Mondiali indoor di Parigi con 5,75 m e ha vinto anche gli Europei indoor ad Atene con 5,70 m. Nel 1986 ha vinto gli Europei di Stoccarda saltando 5,85 m, poi l'anno dopo, saltando in entrambi i casi di nuovo 5,85 m, ha vinto sia i Mondiali di Indianapolis indoor, sia quelli di Roma. Nel 1988 è arrivato il prezioso oro olimpico a Seul con il nuovo record dei Giochi di 5,90 m. Anche nel 1991 ha vinto sia i Mondiali indoor di Siviglia, saltando 6 metri, sia i Mondiali di Tokyo con un salto di 5,95 m. Sorprendentemente alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 non è riuscito a salire sul podio, ma si è riscattato l'anno dopo ai Mondiali di Stoccarda con un salto di 6 m che gli è valso l'oro. Nel 1995 ha di nuovo fatto la doppietta mondiale indoor a Barcellona (5,90 m) e Outdoor a Göteborg (5,92 m). Nel 1997 ha vinto il suo ultimo oro importante ai Mondiali di Atene saltando 6,01 m. Ai Giochi Olimpici di Sydney del 2000, ormai quasi 37enne, non è riuscito a qualificarsi alla finale. Bubka ha vinto più volte il Grand Prix Final e nel 1984 al Golden Gala di Roma ha stabilito il suo quarto record mondiale a 5,94 m.

Sergey Bubka ha gareggiato in rappresentanza dell'Unione Sovietica per gran parte della sua carriera, poi alle Olimpiadi di Barcellona vestiva la maglia della Squadra Unificata olimpica, mentre dai Mondiali di Stoccarda in poi quella della sua Ucraina. Proprio con la maglia dell'URSS ha modificato più volte il record del mondo di salto in alto. Si diceva anche che lo facesse di proposito a centellinare i suoi miglioramenti, perché l'URSS assegnava sostanziosi premi in denaro a chi stabiliva record del mondo. Quando ha iniziato a gareggiare ad alti livelli il record del mondo del salto in alto era detenuto dal francese Thierry Vigneron, che lo aveva migliorato già tre volte outdoor fissandolo il 1° settembre 1983, a Roma, a 5,83 m. Nel 1984 Bubka lo ha migliorato tre volte portandolo prima a 5,85, poi a 5,88, poi a 5,90. Vigneron è riuscito a strapparglielo per pochi minuti il 31 agosto 1984 a Roma, portandolo a 5,91, ma immediatamente Bubka se lo è ripreso, migliorandolo notevolmente e portandolo a 5,94 m. Nel 1985 è diventato il primo atleta a saltare 6 metri ed è successo a Parigi, il 13 luglio, poi si è migliorato ancora: 6,01 a Mosca nel 1986, 6,03 a Praga nel 1987, 6,05 a Bratislava a giugno 1988 e un mese dopo a Nizza 6,06. Nel 1991 lo ha migliorato ben quattro volte portandolo a 6,07, poi 6,08, poi 6,09 e 6,10. Nel 1992 altri tre ritocchi mentre gareggiava con la maglia della Squadra Unificata: 6,11 a Digione, 6,12 a Padova, 6,13 a Tokyo. Nel 1994 per la prima e unica volta lo ha migliorato con la maglia dell'Ucraina, portandolo a 6,14 a Sestriere. Quel record è resistito per venti anni: solo nel 2014 il francese Renaud Lavillenie è riuscito a migliorarlo saltando 6,16. Poi è arrivato il dominio di Armand Duplantis dal 2020 in poi. Indoor è successa più o meno la stessa cosa: Bubka ha detenuto il record dal 1987 al 2014, con una breve parentesi nel 1989 in cui il sovietico Rodion Gataullin era riuscito a strapparglielo in due gare in casa a Leningrado e a Homel'. Bubka al coperto lo ha fissato una prima volta a 5,97, poi nel 1993 a 6,15 m. Lavillenie lo ha migliorato portandolo a 6,16 nel 2014 e dal 2020 in poi Duplantis lo ha migliorato più volte.

Sergey Bubka ha due figli che sono stati sportivi, uno che porta il suo stesso nome, Sergey, nato nel 1987, e un altro di nome Vitalij, nato nel 1985. Entrambi hanno scelto di non seguire le orme del padre e dunque di non dedicarsi all'atletica leggera: hanno giocato a tennis, ma con scarsi risultati. Nel salto con l'asta, invece, il vero erede di Bubka è lo svedese Armand Duplantis. Infatti, il record di Lavillenie è durato sei anni esatti, poi è arrivato il fenomeno Duplantis che lo ha già migliorato sette volte outdoor e attualmente lo ha fissato a 6,23, una misura saltata ai Mondiali di Eugene a settembre del 2023. Indoor Duplantis lo ha migliorato una prima volta nel 2020 portandolo a 6,17, poi altre quattro volte e attualmente il record in vigore è di 6,22, stabilito a Clermont-Ferrand il 25 febbraio 2023.

Sergey Bubka dopo il ritiro dall'attività agonistica è diventato un dirigente sportivo in Ucraina e del Comitato Olimpico Internazionale, dal 2001 è diventato vice presidente della World Athletics. Inoltre dal 2002 è stato anche deputato al parlamento ucraino, impegnandosi nel settore delle politiche giovanili, la cultura fisica, lo sport e il turismo. Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina ha iniziato a svolgere un importante lavoro per permettere agli atleti ucraini di continuare ad allenarsi per poter rappresentare il proprio Paese nelle competizioni internazionali e ha anche collaborato con l'Italia. Quando è venuto nel nostro Paese, accolto del Presidente del Coni Giovanni Malagò, ha raccontato: "Ho il cuore spezzato. Sto facendo di tutto per portare la pace e salvare il mio popolo. Senza l'Italia non avremmo futuro. Non ho mai incontrato nella mia vita una tale solidarietà. Mia mamma ha 85 anni, non è in grado di muoversi e vive a Donetsk: ho paura di non vederla più. Quando la guerra è scoppiata mi sono detto che non era possibile, è stato uno shock. La Nazione dove sei nato è la tua Nazione: io sono nato in Unione Sovietica ma sono ucraino".

 

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