martedì 26 dicembre 2023

CALABRIA PRIMA REGIONE PER LAVORO NERO E IRREGOLARE

DATI ISTAT CHE TESTIMONIANO QUANTO GIÀ SI IPOTIZZAVA

(fonte Catanzaro Informa)

La Calabria è la prima regione d’Italia per lavoro nero e irregolare. Il valore aggiunto del lavoro irregolare in Calabria raggiunge l’8% e nessuna regione fa peggio di così: il “valore” nell’economia regionale supera la media nazionale e rappresenta un problema di difficile soluzione in una regione con stime di crescita “zero” per il 2023. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Istat sui conti economici territoriali: esaminati dati che si concentrano sul 2022 ma nel caso dell’economia “non osservata” vengono cristallizzati al 2021.

Il “peso” dell’economia illegale in Calabria arriva al 19,2%, il dato peggiore d’Italia. Subito dopo c’è la Campania. Analizzando il problema sembra che questo sia strettamente legato ai redditi delle famiglie: in Calabria nel giro di tre anni, dal 2020 al 2022 si è passati da 13.539 euro medi a 14.991. Ancora una volta la Calabria è ultima in classifica. E il gap di reddito è ampio già solo a paragonarlo con la media del Mezzogiorno: tra i calabresi e il resto del Sud ci sono circa mille euro di reddito di differenza, oltre seimila euro se si paragona il dato alla media nazionale. Ma il divario è ancora più ampio se messo a paragone con una qualsiasi regione del Nord Italia. la differenza tra la regione più povera (la Calabria) e quella più ricca (la Provincia autonoma di Bolzano) nel 2022 è imponente: il reddito calabrese è inferiore di tredicimila quattrocento euro. Stando alle stime di Confcommercio sull’occupazione nel 2023 la questione sembra peggiorare. Gli occupati “ufficiali” in Calabria sono in calo del 7,2%, il dato sull’economia sommersa, quindi, è destinato ad aumentare ulteriormente nel corso dei prossimi anni. Nonostante tutto si continua a spendere, sempre di più, per i consumi. Il trend è positivo in tutto il Paese e la Calabria non fa eccezione, ma, come sottolineato, i redditi si muovono verso l’alto a passo di lumaca.

A guardare i dati percentuali invece c’è da segnalare il fatto che nel 2022, in maniera assai contenuta ma comunque rilevante, il Pil della Calabria è cresciuto del 3,2%, facendo meglio della Lombardia (+2,9%). Il dato però resta al di sotto della media nazionale (3,5%) e le stime di crescita per il 2023 indicano una contrazione consistente. L’ultimo aggiornamento della Banca d’Italia sul 2023 indica una crescita dell’1,1% con redditi leggermente superiori per effetto del calo dei costi energetici e un aumento dei fatturati grazie al consistente aumento dei prezzi.

 

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