(fonte Gazzetta dello Sport)
È l’alba di un mondo nuovo per l’Inter fresca di stella. Da oggi il club cambia definitivamente bandiera, senza se e senza ma: arrivederci al rosso cinese, sventola quella dello zio Sam. Con atto ufficiale la società diventa statunitense ed è presto per dire quanto tempo lo sarà: di certo, il fondo californiano Oaktree Capital Management è qui per restare, almeno per un po’. Intanto, stamattina escute formalmente il pegno messo da Suning sulle azioni del club nel lontano 2021 e poi, a borse chiuse, nel tardo pomeriggio pioverà l’annunciato comunicato ufficiale su un fatto che sarà comunque accaduto qualche ora prima: è atteso uno statement sobrio, non molto diverso da quello con cui Elliott prendeva le quote milaniste di Yonghong Li nel luglio 2018.
SCADENZA ZHANG— Ecco dunque la procedura standard nei casi in cui un debitore non restituisce per tempo il denaro a un creditore. In questo caso sono 275 milioni prestati tre anni fa e lievitati grazie a interessi del 12% fino a diventare circa 380 milioni. L’affannarsi di Steven Zhang, ormai quasi ex presidente, nel tentativo di ottenere soluzioni alternative non ha portato a un gol nel recupero. L’arbitro ha ormai fischiato, si volta pagina dopo sette trofei arrivati con guida da Nanchino. Lì, nella sede Suning, sono state settimane di tensione per evitare questa fine beffarda, mentre tra Los Angeles e Londra, centri operativi di Oaktree, hanno mantenuto fino all’ultimo secondo la stessa calma olimpica dettata da una evidente posizione di forza. Hanno atteso sulla riva che l’Inter passasse sul fiume: è successo ieri quando le 17, orario di chiusura delle banche lussemburghesi, sono state superate e anche nelle ore decisive non è stato calato alcun asso nella manica dalla famiglia Zhang.
LINEE GUIDA OAKTREE— Ieri in viale della Liberazione è stato un giorno febbrile, di quelli che si vivono quando tramonta un’era e ne inizia un’altra. Arriverà il momento delle conference call transoceaniche a tutti i livelli, ma intanto a essere già operativi sono i due amministratori delegati, quello per la parte corporate Alessandro Antonello e quello per la parte sportiva Beppe Marotta. Antonello c'era già nel 2016, quando sulla porta di ingresso c’era Suning, ma col ruolo di direttore finanziario. Il ruolo di Marotta sarà, invece, ancora più strategico di prima per la prosecuzione del progetto sportivo, cosa cara a Oaktree. Dovrà passare qualche settimana per tornare alla gestione “straordinaria” del club, ma la squadra mercato formata dall’a.d. e dal d.s. Piero Ausilio continuerà ad agire con gli stessi presupposti e uguale creatività: niente nuovi capitali dall’alto e saldo sempre positivo tra entrate e uscite.
PROCEDURA— Marotta e Antonello fanno ancora parte di un Cda destinato a decadere in tempi brevissimi attraverso la dimissione dei due consiglieri (indipendenti) in quota Oaktree, Carlo Marchetti e Amedeo Carassai. Caduto il Consiglio di Amministrazione in orbita Suning, sarà un susseguirsi di passaggi tecnici verso la formazione di un nuovo organo. Verrà richiesto dal collegio sindacale al presidente Zhang (ancora in pectore) di convocare una nuova assemblea dei soci. Se non sarà Steven, sarà l’organo di controllo in sua vece a compiere questo atto: plausibile poi aspettare una ventina di giorni per eleggere in assemblea il nuovo Cda, nel quale è probabile che rientrerà la coppia Carassai-Marchetti, oltre ad Antonello e Marotta. Il cuore della partita, però, si sposta già in Lussemburgo dove un perito dovrà presto dare un valore all’Inter. In base a quella cifra, sarà calcolata la quota che il fondo Oaktree dovrà aggiungere ai 380 milioni mai ricevuti: il totale sarà il cosiddetto Fair Value. A decidere sarà una figura “terza” e non di parte, per questo qualsiasi valutazione al momento rischia di essere fuorviante. Certo, però, che su questo punto e sulla valutazione della società potrebbe accendersi la battaglia legale tra le due parti in commedia: più alta sarà la cifra che Oaktree dovrà versare a Suning per chiudere la partita, meno “dolorosa” sarà l’uscita di Zhang. E ancora: più alta sarà la cifra totale spesa dai californiani per prendersi l’Inter (tra prestito iniziale e aggiunta decisa dal perito), più Oaktree potrebbe allungare i tempi della propria gestione del club finalizzata a un semplice obiettivo. Del resto, è quello di ogni fondo che si avvicina al calcio: aumentare il valore del proprio club e poi rivendere. Servirà tempo, ma intanto da oggi sventola una nuova bandiera sulla cima di viale della Liberazione.