(fonte Gazzetta dello Sport)
Il pomeriggio dell'assegnazione dei cavalli, sabato scorso, Giovanni Atzeni detto Tittia, il re di Piazza del Campo, dieci successi di cui cinque nelle ultime sei corse, sembrava pronto per accordarsi per correre questo Palio con la contrada dell'Onda, che aveva il cavallo più esperto. Ha preferito invece correre con l'Oca, la contrada che nell'agosto scorso aveva interrotto a cinque la sua striscia di vittorie consecutive al Palio, per riprendere il filo proprio da lì. È finita invece che questo Palio di luglio 2024 lo ha vinto proprio l'Onda.
Con il cavallo Tabacco, che in sei volte in Piazza del Campo non aveva mai vinto, e soprattutto con il fantino Carlo Sanna detto Brigante. L'uomo cioè che montava nell'Oca ad agosto scorso, anche se è caduto e il cavallo ha vinto scosso. Nonché l'uomo con cui l'Onda aveva vinto il suo ultimo Palio, il 16 agosto 2017, allora sul cavallo Porto Alabe.
DOPPIO RINVIO E NON SOLO— Dopo cinque successi di fila di Atzeni, gli ultimi due palii li ha dunque vinti lui, Carlo Sanna, ma se parlare di anti-Tittia può essere prematuro, di certo si è dimostrato superiore in pista in questo 4 luglio 2024, l'edizione che si ricorderà anche per il doppio rinvio per pioggia rispetto alla collocazione naturale del 2 luglio della corsa senese dedicata in questa data alla Madonna di Provenzano. L'ultima volta che il Palio si è corso con due giorni di ritardo è stato nel luglio 1979, quando vinse la Civetta. L'atmosfera particolare della festa posticipata, eppure esplosa ugualmente forte per l'Onda, è stata solo una delle particolarità di questo Palio con due fantini debuttanti, sei cavalli esordienti, nessuno dei dieci fin qui mai vittorioso e una corsa fatta praticamente dalle due contrade nella posizione più alta al canape, Oca e Onda appunto. Che erano due delle favorite, insieme al Valdimontone e alla Pantera, cadute al secondo giro alla curva di San Martino.
LA MOSSA — C'entra forse, dato assolutamente peculiare rispetto al solito, che l'ordine di ingresso ai canapi si conosceva da due giorni, da quando martedì scorso il mossiere aveva fatto appena in tempo a chiamare le contrade alla mossa prima che uno scroscio si abbattesse su Piazza del Campo, obbligando al primo rinvio. Pantera nel posto più basso, poi le due coppie di rivali Valdimontone-Nicchio e Civetta-Leocorno appaiate tra loro e intervallate dalla sola Giraffa, poi a salire Bruco, Oca, Onda e la Lupa di rincorsa. Per due volte il mossiere Bartolo Ambrosione ha abbassato il canape per la forzatura delle contrade all'interno prima dell'ingresso della rincorsa. Alla terza volta ha dato la mossa valida pur essendo stata la più dubbia delle tre, sicuramente più della prima data falsa, con la Lupa ancora non entrata tra i canapi. Ma la decisione del mossiere è sovrana, e ne è nato comunque un Palio vibrante.
LA CORSA— Finisce che le contrade più in basso nell'allineamento, e più vicine allo steccato, nel forzare il canape si schiacciano e restano piantate, così a ritrovarsi fiondata in testa al via è l'Oca nonostante la posizione alta, davanti al Leocorno, all'Onda, al Bruco e alla Pantera alla prima curva di San Martino, dove nelle retrovie cade subito la Civetta. Sembra uno dei tanti monologhi di Tittia che parte primo e arriva primo, se non succede è per la svolta della corsa che arriva già al primo giro alla curva del Casato: la traiettoria dell'Oca (prima) dall'interno verso l'esterno offre lo spazio all'Onda (terza) che fa il contrario, dall'esterno verso l'interno, infilando prima il Leocorno (secondo) e poi sull'allungo prendere la testa della corsa all'altezza di Fonte Gaia. Brigante finirà per tenerla fino alla fine, non sbagliando una traiettoria, e godendosi la superiorità che il cavallo Tabacco ha dimostrato rispetto a quel Veranu che invece Tittia aveva preferito. Resta di fatto una corsa a due - con la sola eccezione del Leocorno appena dietro - perché alle spalle al secondo giro alla curva di San Martino la scivolata del Valdimontone coinvolge anche Pantera e Nicchio. Per il 35enne fantino di Oistano è la terza vittoria su 16 palii corsi, a prendersi dal palco dei capitani il drappellone dipinto da Giovanni Gasparro è il popolo di Malborghetto, l'Onda, che festeggia il suo 41° Palio vinto, sette anni dopo l'ultimo. Sempre con quell'aria da Brigante.