(fonte Gazzetta dello Sport)
Cuore contro cervello, emozione contro ragione: è questo l'atavico conflitto che di solito associamo ai dilemmi morali. Ma il quadro non è completo. Un terzo attore, più discreto e tutt'altro che marginale, potrebbe entrare in gioco quando una scelta, difficile, ci interpella: il corpo. Uno studio condotto in Corea del Sud ha chiarito (per la prima volta con dati sperimentali) come come la consapevolezza dei segnali fisiologici possa infatti orientare le nostre scelte etiche e che questo avviene in relazione a ciò che gli altri si aspettano da noi.
NOI, IL CORPO E GLI ALTRI— In parole povere, di fronte a un dilemma etico, non ci muoviamo solo in base alle nostre convinzioni, ma finiamo, più o meno consapevolmente, per soppesare anche le aspettative altrui.
Per confermarlo, i ricercatori hanno coinvolto un gruppo di volontari ai quali è stato chiesto, da una parte, di auto-valutare la propria capacità di percepire segnali interni del corpo (battito cardiaco ecc), per poi confrontarli con dati oggettivi. In seguito, gli stessi partecipanti sono stati posti di fronte a scenari che implicavano dilemmi morali, per osservare fino a che punto le loro scelte si allineassero con quelle di un gruppo di riferimento composto da estranei. Risultato? È emersa una correlazione piuttosto chiara: chi era più consapevole dei messaggi che gli mandava il corpo, era più propenso a conformare le proprie decisioni morali al consenso del gruppo. Un legame che - attenzione - non sarebbe un semplice riflesso condizionato. A regolare questa armonia tra le nostre percezioni interiori e le decisioni del gruppo a cui apparteniamo ci pensano specifiche aree del cervello: le stesse che entrano in gioco quando riflettiamo su noi stessi o ci concentriamo sulle sensazioni più intime.
IL CORPO E LA GUIDA MORALE (E MATERIALE)— Secondo gli autori dello studio questa sarebbe la prova che c'è un collegamento nel cervello tra i segnali del corpo e le nostre scelte morali. E le sensazioni provenienti dal corpo, anche quei segnali interni a volte difficili da capire, avrebbero un ruolo chiave nel formare la nostra "guida" interiore, aiutandoci a orientarci rispetto a ciò che gli altri si aspettano. In pratica, è come se il nostro organismo ci aiutasse a "sentire" le aspettative etiche del mondo che circonda. Un elemento in più, se vogliamo, nel già complesso puzzle di come si forma in ciascuno di noi la coscienza morale.