di Margherita Giacalone
“Non capisco perché quel pomeriggio fosse più del dovuto un tale mugugno di maggio un’irruenza aura che all’alba vidi sei tutt’ora quella. Uragani indefiniti hanno tempestato dal grembo il segreto di un tramonto in sfarzosi silenzi. Della grande pioggia che c’è in quell'inchiostro del suo scibile umano e solo chi non dice solo tu le parole glori di mari e monti e nuvole. Ho visto polvere portarmi e oro come all’oceano la nave, quelle maree un battito di sete ritornare a un nerbo. E mi ritroverai alla finestra – sui sepali della mia nostalgia”.