sabato 4 ottobre 2025

COSTRUIRANNO DAVVERO UNA CITTA' SULLA LUNA ENTRO IL 2035?

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(fonte Libero)

Una vera e propria città sulla Luna potrebbe diventare realtà entro il 2035. L’agenzia spaziale americana ha presentato un progetto che non si limita a un semplice avamposto, ma a un insediamento stabile capace di ospitare esseri umani per lunghi periodi. Dietro a questa ambizione ci sono la spinta tecnologica del programma Artemis, l’impiego di risorse locali e persino l’energia nucleare.

Dal programma Apollo al ritorno sulla Luna

Sono passati più di cinquant’anni dall’ultimo passo umano sul nostro satellite, avvenuto nel 1972 con la missione Apollo 17. Da allora, la Luna è rimasta un obiettivo lontano, più simbolico che reale, finché la NASA non ha rilanciato la sfida con il programma Artemis. Artemis non è solo il nome delle missioni che riporteranno gli astronauti sul suolo lunare, ma rappresenta una strategia a lungo termine. Se Apollo fu il “primo passo”, Artemis vuole essere la costruzione delle fondamenta. La NASA ha già fissato una tabella di marcia: dopo il volo senza equipaggio di Artemis I del 2022, nel 2026 toccherà ad Artemis II, che porterà quattro astronauti in orbita lunare. La vera svolta arriverà nel 2027 con Artemis III, quando l’uomo tornerà a camminare sulla superficie lunare, in particolare nella zona del polo sud della Luna, dove si ipotizza la presenza di acqua ghiacciata.

Il villaggio sulla Luna della NASA

L’obiettivo non è più un soggiorno breve come ai tempi dell’Apollo, ma la creazione di una base permanente sulla Luna. Sean Duffy, amministratore NASA, ha spiegato che entro il 2035 l’agenzia punta ad avere un vero e proprio “villaggio lunare”, cioè un insediamento capace di ospitare esseri umani non per giorni, ma per settimane o mesi. Questa città sulla Luna sarebbe costruita in gran parte utilizzando le risorse disponibili sul satellite. Il suolo lunare, o regolite, potrebbe essere mescolato con altre sostanze per ottenere un cemento adatto e poi trasformato in strutture abitative grazie a stampanti 3D di nuova generazione. È uno scenario che unisce tecnologia e ingegno: portare materiali dalla Terra sarebbe troppo costoso, quindi occorre puntare sull’autosufficienza.

Reattori nucleari e sostenibilità della vita umana fuori dalla Terra

Uno dei problemi principali riguarda l’energia. Le notti lunari durano circa 14 giorni, troppo per affidarsi soltanto ai pannelli solari. Per questo la NASA sta lavorando a un reattore nucleare lunare, chiamato Fission Surface Power System, che dovrà pesare meno di 15 tonnellate e garantire 100 kWe di potenza. Un simile impianto non solo permetterebbe alla base di resistere alle lunghe notti fredde, ma diventerebbe anche un modello per future missioni su Marte, dove gli astronauti dovranno vivere in condizioni ancora più estreme. In parallelo, esperimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale hanno dimostrato che persino il cemento può essere prodotto in microgravità, aprendo la strada a tecniche di costruzione innovative fuori dalla Terra.

La nuova corsa allo Spazio

La spinta verso la Luna non è soltanto scientifica. Dietro al programma Artemis si cela anche una nuova corsa allo Spazio. Gli Stati Uniti vedono nel ritorno sulla Luna un’occasione per riaffermare la propria leadership contro la crescente presenza della Cina. Duffy ha dichiarato che, questa volta, «quando pianteremo la bandiera, resteremo». La vita umana sulla Luna non è più fantascienza ma un obiettivo strategico. Se nel 1969 il “piccolo passo” di Neil Armstrong simboleggiava la conquista del nuovo, oggi il villaggio lunare rappresenta la possibilità di creare un laboratorio permanente dove sperimentare tecnologie, esplorare risorse e prepararsi al balzo successivo: Marte.

Città sulla Luna: dal sogno alla realtà entro il 2035?

Il percorso è ancora lungo e pieno di incognite. Le sfide tecniche e politiche non mancano, ma la direzione è chiara: stabilire una presenza stabile sul satellite. Una città sulla Luna non sarà forse un centro urbano come lo immaginiamo sulla Terra, ma un complesso di moduli abitativi e infrastrutture energetiche in grado di garantire sopravvivenza e ricerca scientifica. Se la NASA riuscirà a rispettare la sua tabella di marcia, entro il 2035 potremmo davvero assistere alla nascita della prima colonia umana extraterrestre. Un passo che trasformerebbe la Luna non solo in un simbolo di conquista, ma in una nuova frontiera abitabile.

 

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