A Bologna il primo Symposium IVIRMA dall’apertura del centro IVI: una rivoluzione nella fertilità maschile tra scienza, tabù e prevenzione. Nel mese dedicato alla salute maschile, il Symposium IVIRMA accende i riflettori su un tema troppo spesso ignorato: la fertilità maschile. Dati, ricerca e innovazione si incontrano a Bologna per ridefinire il futuro della medicina riproduttiva.
Tra i più autorevoli appuntamenti internazionali dedicati alla medicina della riproduzione, il Symposium IVIRMA approda nel capoluogo emiliano per la prima volta dall’apertura del centro IVI Bologna. Dal 6 all’8 novembre, Palazzo de’ Toschi ospiterà tre giornate di confronto tra esperti internazionali di fertilità, genetica, andrologia, endocrinologia ed embriologia per condividere le più recenti evidenze scientifiche e innovazioni nella procreazione medicalmente assistita (PMA). Il gruppo IVIRMA , leader globale nella medicina della riproduzione, conta 190 cliniche in 15 Paesi e oltre 150.000 trattamenti eseguiti nel solo 2023, confermandosi il principale network mondiale dedicato alla ricerca e alla pratica clinica nel campo della PMA. Il Symposium si svolge in concomitanza con il mese dedicato alla salute maschile , ponendo al centro del dibattito un tema troppo spesso sottovalutato: l’infertilità maschile, una condizione multifattoriale e in costante crescita.
“Affrontare oggi la fertilità maschile è una priorità clinica, sociale e culturale. Osserviamo un numero crescente di uomini che rinviano la paternità, trascurano i controlli di prevenzione e adottano stili di vita poco salutari. Il risultato è un calo silenzioso della fertilità maschile, con effetti diretti sulle possibilità di concepimento delle coppie” sottolinea Mauro Cozzolino, specialista in Medicina della Riproduzione e direttore del Centro IVI di Bologna .
La giornata del 7 novembre sarà interamente dedicata al fattore maschile nella PMA, con focus su terapie ormonali e qualità seminale, integrità del DNA spermatico e rischi genetici, età paterna e salute embrionale, fino alle più recenti tecniche diagnostiche e predittive.
INFERTILITÀ MASCHILE: NUMERI CHE PARLANO CHIARO
Un’indagine condotta da IVI in collaborazione con GfK rivela che il 60% degli uomini italiani tra i 30 e i 50 anni non si è mai sottoposto a una visita urologica o lo fa solo saltuariamente. Solo il 17% effettua controlli annuali, nonostante nel 50% dei casi di infertilità di coppia la causa sia riconducibile a fattori maschili. A livello globale, diversi studi confermano un declino significativo della qualità del liquido seminale negli ultimi quarant’anni, con una riduzione di concentrazione e motilità spermatica.
“C’è ancora una forte disinformazione: molti uomini ignorano che l’età influisce anche sulla qualità del seme o che, dopo i 40 anni, aumentano le alterazioni genetiche nel DNA spermatico. Eppure, pochi esami mirati consentirebbero una diagnosi precoce e interventi tempestivi, migliorando le probabilità di successo dei trattamenti di PMA”,aggiunge Cozzolino.
LE NUOVE FRONTIERE TECNOLOGICHE: DALL’AI ALL’IMAGING IPERSPETTRALE
Tra le innovazioni presentate al Symposium emergono l’intelligenza artificiale applicata alla PMA e l’imaging iperspettrale degli spermatozoi, tecnologie non invasive e ad alta risoluzione che promettono di raddoppiare il tasso di formazione di embrioni vitali. Questa metodica consente di analizzare il profilo biochimico e molecolare di ogni singolo spermatozoo, identificando quelli con maggiore competenza biologica senza comprometterne la vitalità.
“È una svolta epocale per la medicina riproduttiva maschile. Per la prima volta possiamo leggere il profilo molecolare dello spermatozoo e prevedere quali abbiano le migliori probabilità di generare un embrione sano. Un progresso straordinario, soprattutto nei casi complessi o con prognosi sfavorevole. L’integrazione tra algoritmi predittivi, intelligenza artificiale, tecnologia time-lapse e tracciamento genetico apre la strada a una medicina riproduttiva di precisione, capace di personalizzare diagnosi e percorsi terapeutici. Nei nostri laboratori queste innovazioni sono già realtà: grazie all’intelligenza artificiale e agli incubatori time-lapse di ultima generazione, possiamo monitorare in continuo lo sviluppo embrionale e selezionare con ancora maggiore accuratezza gli embrioni di migliore qualità, migliorando sensibilmente le probabilità di successo e la qualità complessiva della cura” conclude Cozzolino.
UN’AGENDA CHE GUARDA AL FUTURO
Durante le tre giornate, Bologna diventerà la capitale mondiale della fertilità, ospitando oltre cento relatori provenienti dai principali centri di ricerca internazionali. In programma sessioni su preservazione della fertilità, protocolli di stimolazione ovarica, strategie embriologiche avanzate e gestione delle patologie correlate come endometriosi e adenomiosi, che se diagnosticate e trattate precocemente non compromettono la possibilità di gravidanza.
“La nostra missione è duplice: fornire ai professionisti dati evidence-based e promuovere una nuova cultura della prevenzione che includa anche la salute riproduttiva maschile. L’infertilità maschile non è rara né irreversibile: è una condizione medica che può essere prevenuta, diagnosticata e trattata con successo” aggiunge Cozzolino, direttore IVI BOLOGNA.
L’ITALIA AL CENTRO DELLA MEDICINA RIPRODUTTIVA INTERNAZIONALE
Con la prima edizione ospitata a Bologna dall’apertura del centro IVI, il Symposium IVIRMA conferma il ruolo crescente dell’Italia nella ricerca e nella pratica clinica della PMA.
Bologna si afferma come hub d’eccellenza, dove ricerca scientifica, innovazione tecnologica e divulgazione convergono in una visione comune di progresso e prevenzione.
“Essere sede del primo Symposium IVIRMA in Italia è motivo di orgoglio e responsabilità. Significa portare il nostro Paese al centro del dibattito scientifico internazionale e affrontare fertilità maschile con gli strumenti della scienza e il coraggio della verità”, conclude Cozzolino.
