martedì 11 novembre 2025

QUALI SONO GLI ORMONI CHE CI AIUTANO A DIMAGRIRE?

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(fonte Tgcom)

Combattere il metabolismo lento e riuscire a dimagrire può essere anche una questione di ormoni. Sono queste, infatti, le sostanze che, rendendo più “veloce” il motore del nostro organismo, lo spingono a consumare più energia e quindi a bruciare più grassi in tutte le diverse attività quotidiane. In questo modo mantenere la linea o raggiungere gli obiettivi di un regime dimagrante diventa più facile. Vediamo allora quali sono gli ormoni che favoriscono il dimagrimento e in che modo possiamo stimolarne la produzione e l’attività. 

GLI ORMONI DEL DIMAGRIMENTO –Innanzi tutto va chiarito un punto: non sono gli ormoni di per sé a farci dimagrire, ma possono aiutarci a creare e mantenere il deficit calorico necessario a perdere peso.  Il meccanismo che ci spinge a bruciare l’energia che accumuliamo con il cibo o, al contrario, a immagazzinarla come deposito di riserva, è estremamente complesso e la sua comprensione è di competenza degli specialisti: per questo è opportuno, prima di intraprendere un regime dimagrante, affidarsi a un medico dietologo o a un nutrizionista. Qui ci limitiamo a ricordare alcune molecole che entrano in gioco quando si tratta di mobilizzare le riserve adipose ai fini energetici, ovvero quando si tratta di “far uscire” dalla cellula grassa (adipocita) i lipidi che contiene perché vengano utilizzati. Tra questi ormoni ci sono il glucagone, il GH (o ormone della crescita), gli ormoni tiroidei e l'adrenalina. Quest’ultima, in particolare. aiuta a rendere il glucosio utilizzabile dai muscoli; l’ormone della crescita stimola l'aumento della massa muscolare e favorisce l'utilizzo dei grassi come energia; gli ormoni tiroidei (T3 e T4) controllano la velocità del metabolismo basale, stimolando la produzione di proteine e il consumo di grassi e zuccheri: una loro carenza può rallentare il metabolismo, mentre un eccesso può accelerarlo e causare una perdita di peso anche non desiderata. Il glucagone è invece un ormone prodotto dal pancreas con la funzione di aumentare i livelli di glucosio nel sangue, agendo quindi in modo opposto all'insulina; viene rilasciato principalmente in risposta a un calo della glicemia, come durante il digiuno, e stimola il fegato a convertire il glicogeno in glucosio, rendendolo disponibile nel flusso sanguigno. Ricordiamo, infine, la leptina, un ormone proteico prodotto dal tessuto adiposo, che ha il compito di inviare al cervello il segnale di sazietà.

GLI ORMONI CHE OSTACOLANO IL DIMAGRIMENTO – Tra le molecole più conosciute che, invece, sono responsabili dell’effetto opposto, ovvero che spingono l’organismo a immagazzinare energia o a rifornirsene maggiormente, ci sono la grelina, l’insulina e il cortisolo. La grelina è conosciuta anche come l'"ormone della fame" perché stimola l'appetito, con effetto contrario a quello della leptina; l’Insulina, che ha di norma il compito di abbassare le quantità di glucosio nel sangue, a livelli elevati favorisce l'immagazzinamento dei grassi piuttosto che il loro consumo; il cortisolo, od ormone dello stress, quando è in eccesso può interferire con il metabolismo di grassi, carboidrati e proteine, e portare a un aumento dei trigliceridi e del colesterolo.

COME STIMOLARE IL METABOLISMO - Riattivare un metabolismo rallentato richiede un'azione combinata su diversi fronti che portino a uno stile di vita sano, a partire da una dieta ipocalorica, attività fisica, corretta idratazione e riposo. Una dieta ipocalorica, ma ben bilanciata e che preveda tutti i nutrienti necessari (carboidrati complessi, proteine magre e grassi buoni) è il primo passo per innescare il deficit calorico che porterà al dimagrimento, rimettendo il movimento tutto il meccanismo.

- A tavola: prediligere proteine magre (pesce, pollo, legumi), grassi sani (olio d'oliva, frutta secca, avocado, semi di lino), frutta e verdura in abbondanza. Sono invece da ridurre al minimo gli zuccheri semplici, i carboidrati raffinati e i grassi saturi. Hanno un effetto controproducente anche le diete troppo restrittive, che possono innescare l’ "effetto rebound", anche detto effetto yoyo. È utile consumare i pasti a intervalli regolari, per mantenere attivi i processi metabolici.

- ⁠Attività fisica - L'esercizio aerobico (camminare, correre, nuotare o andare in bicicletta) è considerato il più adatto a bruciare grassi. Anche l'allenamento di forza, però, non va sottovalutato, perché è utile per aumentare la massa muscolare, che è metabolicamente attiva. L'esercizio dovrebbe essere regolare, con attività fisica quotidiana o quasi: non è da sottovalutare l'importanza delle attività NEAT (Non-Exercise Activity Thermogenesis, ossia termogenesi da attività non sportive), ovvero tutte quelle attività che ci portano a fare movimento nella vita quotidiana anche se non ci alleniamo, come passeggiare, fare le scale a piedi, rassettare la casa, giocare attivamente con i bambini.

- Sonno - Alcuni ormoni tra cui la leptina, vengono liberati proprio nelle ore notturne, quando si dorme. Riposare bene incrementerà la produzione di quest'ormone, che fa sentire più sazi durante il giorno, limitando gli effetti del suo antagonista, la grelina. Un buon riposo contribuisce inoltre ad abbassare i livelli di stress e quindi di cortisolo.

- Gestione dello stress - Ridurre i livelli di stress è di importanza fondamentale, poiché lo stress cronico influenza negativamente gli ormoni legati al peso. Oltre a riposare di più e meglio, può essere utile rallentare i ritmi di lavoro, ritagliarsi uno spazio per qualche attività piacevole, dedicarsi regolarmente alla meditazione o ad attività di mindfulness. 


 

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