SI MANGIA SUGLI ALBERI
Un ristorante a Todi, secondo il ‘Times’ che a esso ha dedicato un articolo, ha trovato la “soluzione perfetta” per chi desidera mangiare fuori senza preoccuparsi del rischio di contrarre il Coronavirus: con l’obiettivo di evitare gli assembramenti, l’agriturismo Poggio Brico, gestito da dieci anni da Valerio Andrei e Silvia Mocci, ha costruito una terrazza sugli alberi di noci, dove offre le sue degustazioni a pranzo e a cena.
La terrazza sugli alberi di noci dell’agriturismo Poggio Brico garantisce la giusta distanza fisica richiesta dalle nuove misure per la riapertura dei ristoranti dopo il lockdown. Si trova a 5 metri d’altezza, può ospitare solo sei persone per volta, le ordinazioni vengono fatte attraverso un walkie talkie e i piatti sono trasportati sugli alberi grazie a un verricello elettrico.
Il menù propone piatti semplici della tradizione italiana, a chilometro 0,01, con ortaggi, farro, frutta, uova, carne ed erbe selvatiche dell’azienda biologica, che si trova nella campagna di Todi, in provincia di Perugia, tra la città medievale e il parco fluviale del Tevere.
Quella trovata dall’agriturismo Poggio Brico a Todi non è l’unica soluzione anti Coronavirus per i ristoranti. Capra e Cavoli, ristorante vegetariano e vegano a Milano in zona Isola, ha deciso di riaprire dopo il lockdown con meno coperti rispetto a prima e con tutti i tavoli racchiusi in casette a tema che affacciano sullo spazio centrale della sala.
Il ristorante Piazzetta San Marco 13 di Pordenone, invece, per ovviare al fatto che i menù ora devono essere scritti sulle lavagne, consultabili via app e siti o stampati su fogli monouso, ha deciso di realizzare un menù commestibile stampato con una stampante alimentare su carta da riso.
Anche in Puglia hanno trovato il modo di aggirare l’inconveniente del menù legato all’emergenza Coronavirus: il ristorante Trabucco da Mimì di Peschici ha infatti realizzato un menù digitale impresso con un QR code sulle pietre della costa del Gargano.
Sempre in Puglia, ma a Conversano, il Pashà ha deciso invece di trasformare il suo menù in una vera e propria opera d’arte, che il cliente può portarsi a casa dopo aver consumato il pasto nel locale.
domenica 14 giugno 2020
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