domenica 14 giugno 2020

CASO GEORGE FLOYD

TOMMIE SMITH:"PROVO GLI STESSI SENTIMENTI DEL '68: DOBBIAMO ANCORA COMBATTERE"
(fonte Gazzetta dello Sport)

”Provo ancora quei sentimenti, ed è terribile che questi sentimenti che ho provato adesso si stiano manifestando”. Cinquantadue anni dopo il celebre gesto del pugno guantato alzato al cielo (con John Carlos) sul podio dei Giochi di Città del Messico ‘68 ha parlato con il New York Times del caso George Floyd. “Ci sono stati atleti che si sono messi in ginocchio, poi dei calciatori che si sono messi in ginocchio, e poi ci sono stati omicidi e poi dei morti. Mi riporta tutto al podio di Città del Messico perché quelle erano le stesse sensazioni che avevo allora”.


CON COLIN

Dopo il ritiro nel 1976, Tommie Smith è stato insegnante al Santa Monica College nel sud della California e all’Oberlin College in Ohio, ora vive ad Atlanta, in Georgia. Ha concesso rare interviste, ma al NYTimes ha rivelato le sensazioni in questi giorni tribolati. ”Quando vidi Colin Kaepernick inginocchiarsi per la prima volta ho pensato, “oh mio Dio, avrà tutti addosso. Ma stava solo dicendo quello che ho già detto anni fa. Ho detto, vai avanti, dobbiamo ancora combattere. Non possiamo fermarci. Ho parlato una volta con Kaepernick, ci siamo messaggiati diverse volte. Sono stato molto felice di vedere il Commissario della Nfl Goodell dichiarare che avrebbero dovuto intervenire anni fa. Kaepernick ci ha rimesso la carriera”.

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