(fonte Gazzetta dello Sport)
L'allenamento funzionale ha radici profonde nella storia: già gli atleti greci e i guerrieri romani si esercitavano con movimenti che sviluppavano forza, agilità e resistenza, indispensabili per la sopravvivenza e la guerra. "In tempi più recenti, il concetto moderno di functional training è nato negli anni Novanta, in ambito fisioterapico, con l'obiettivo di ristabilire i movimenti naturali e sicuri dopo traumi o interventi chirurgici. La sua efficacia ha portato a un'adozione rapida anche nel fitness e nello sport agonistico, dove oggi rappresenta una colonna portante nella preparazione fisica", spiega Stefano Comi, responsabile dei rieducatori di Isokinetic Milano.
Numerose evidenze scientifiche confermano i benefici dell'allenamento funzionale. Una ricerca pubblicata sul Journal of Strength and Conditioning Research (2015) ha dimostrato che i programmi basati su schemi motori complessi portano a miglioramenti significativi di forza, coordinazione, equilibrio rispetto all'allenamento tradizionale su macchine. Michael Boyle, uno dei massimi esperti internazionali di functional training, sottolinea che allenare i movimenti, piuttosto che i singoli muscoli, è il segreto per migliorare la performance atletica in modo reale ed efficace. Inoltre, va avanti l'esperto, "come riportato dalle linee guida della National Strength and Conditioning Association (NSCA), il functional training riduce il rischio di infortuni rinforzando la muscolatura stabilizzatrice e migliorando la propriocezione. Il lavoro sul core, secondo Behm et al. (2010), potenzia la stabilità centrale, favorendo prestazioni migliori nei movimenti esplosivi tipici di molti sport".
L'allenamento funzionale si rivela uno strumento potentissimo per chi desidera migliorare la propria performance atletica. "Allenando il corpo attraverso movimenti complessi, multiarticolari e tridimensionali, si migliora la forza esplosiva, l’agilità, la reattività e la capacità di gestione del corpo nello spazio, qualità indispensabili per eccellere in ogni disciplina sportiva. A differenza dei metodi tradizionali, il functional training consente di sviluppare un corpo non solo più forte, ma anche più intelligente nei movimenti, capace di adattarsi rapidamente a ogni tipo di situazione atletica", evidenzia Comi. È proprio per questo che sempre più atleti professionisti e squadre di alto livello lo integrano come elemento fondamentale nei propri programmi di preparazione.
- Esercizi pratici di functional training
- Squat con sovraccarico. Rinforza arti inferiori, glutei e core, migliorando la capacità di sollevare carichi da terra.
Affondi con rotazione del tronco. Combinano forza e mobilità, utili per movimenti rotatori e cambi di direzione.
Plank con sollevamento alternato arti superiori. Migliora la stabilità del tronco, essenziale per la gestione dei carichi instabili.
Kettlebell Swing. Allenamento esplosivo che coinvolge tutto il corpo, potenziando anche la capacità cardiovascolare.
Ecco un esempio di circuito funzionale completo. Questo è il circutio proposto dall'esperto.
Circuito Full-Body. Durata: circa 30 minuti.
Squat con bilanciere. Durata: 3 serie da 12 ripetizioni.
Affondi in camminata con torsione tronco. Durata: 3 serie da 10 ripetizioni per lato.
Plank con sollevamento alternato arti superiori. Durata: 3 serie da 30 secondi.
Kettlebell Swing. Durata: 3 serie da 15 ripetizioni.
Jumping Jack ad alta intensità. Durata: 3 serie da 1 minuto Modalità: eseguire ogni esercizio in sequenza, senza pause.
Riposo di 90 secondi tra una serie e l’altra. Ripetere l’intero circuito 2 o 3 volte.