martedì 24 giugno 2025

CONTRATTURE MUSCOLARI

COSA SONO E COME SI CURANO

(fonte Gazzetta dello Sport)

Quella sensazione del collo rigido come un tronco, la schiena che fatica a muoversi, quel punto sotto la scapola che duole come se qualcuno ci avesse piantato un chiodo. "Ho una contrattura muscolare", diciamo con la sicurezza di chi sa di cosa parla. Magari aggiungiamo dettagli coloriti: "Sento proprio il nodo", oppure "Il muscolo è completamente bloccato". Ma a quanto pare, stiamo raccontando una storia che non corrisponde alla realtà. 

Secondo Toni Pérez, fisioterapista spagnolo con oltre due milioni di follower sui social e autore del libro No te lesiones más, in realtà nel dizionario medico il termine "contrattura" come lo intendiamo comunemente non esiste. O meglio, c'è ma significa tutt'altro da quello che crediamo. In un'intervista rilasciata a Europa Press, Pérez spiega che "la questione non è che non esistano le contratture, ma che non esistono nel modo in cui pensiamo. Il termine contrattura indica una contrazione permanente nel tempo e questo è impossibile salvo in caso di gravi problemi neurologici". Insomma, stiamo usando una "parola jolly", per descrivere qualcosa di completamente diverso. 

CONTRATTURA MUSCOLARE: COS'È DAVVERO—  Quella che chiamiamo contrattura è in realtà dolore muscolare che nasce da una fonte specifica: sovraccarico, fatica, o uno stimolo che ha superato la nostra soglia di tolleranza. "Questa lesione può essere permanente nel tempo, facendo sì che il muscolo abbia meno forza e diventi più debole" precisa il fisioterapista. Ma il muscolo non si "annoda" né si "blocca" davvero, per quanto possa sembrarlo al tatto quando lo palpiamo, cercando il famigerato "nodo". "È vero che il muscolo appare duro e dolente al tatto e dà fastidio quando lo sollecitiamo. Ma la parola contrattura fa riferimento a una contrazione costante", chiarisce Pérez. E qui casca l'asino: un muscolo non può mantenere una contrazione per molto tempo, altrimenti si affatica e smette di contrarsi. È questione di pura fisiologia. Ecco perché i medici preferiscono termini come  "sovraccarico", "punti trigger" o "spasmi muscolari".

POTERE DEL MASSAGGIO—  Ma allora perché dopo un massaggio stiamo meglio? Dove nasce quella sensazione di scioglimento che proviamo quando qualcuno ci manipola la schiena? Pérez ricorre a un'analogia: "Tutti abbiamo in casa un barattolo di miele. Il muscolo è come quel barattolo: se per un paio di giorni il miele resta fermo diventa duro, ma se lo mescoliamo con un bastoncino inizia ad ammorbidirsi. È un fenomeno fisico, uno stato gel della materia". Ecco spiegata la rigidità mattutina che tutti conosciamo: al risveglio siamo impacciati come robot arrugginiti poi, man mano che ci muoviamo, tutto si "scioglie". "Per questo appena iniziamo a muoverci, o attraverso un massaggio, il tessuto si ammorbidisce e migliorano i nostri sintomi" prosegue il fisioterapista.

SOVRACCARICO MUSCOLARE—  In realtà, ciò che sperimentiamo è la risposta del muscolo a un problema di fondo. "Può essere che il muscolo sia sovraccarico, affaticato, o che sia rimasto troppo a lungo nella stessa posizione. Così entra in una sorta di stato di autoprotezione, dove aumenta la tensione e riduce la capacità di rilassarsi", spiega Pérez. 

E i nodi? Sono in realtà zone muscolari che hanno bassa capacità di forza e che non riescono a rilassarsi. Quando facciamo pressione, fanno male e a volte irradiano dolore verso altre zone del corpo. "Si tratta del sovraccarico nel muscolo che smette di svolgere bene la sua funzione. Per esempio, si ha un nodo nel trapezio e duole la testa. Tutto è collegato", conclude l'esperto, confermando quello che molti di noi hanno sperimentato sulla propria pelle: quel dolore al collo che misteriosamente scatena mal di testa o la tensione alla schiena che sembra propagarsi come onde concentriche. Tutto vero, ma non chiamiamola "contrattura"


 

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