mercoledì 29 luglio 2020

QUADARELLA

"VOGLIO 10 ANNI AL TOP"
di Stefano Arcobelli (fonte Gazzetta dello Sport)

Veleno da sprigionare sui Giochi rinviati al 2021. Veleno è il soprannome di Simona Quadarella, coniato da mamma Marzia per definire una figlia tanto tranquilla e timida fuori dall’acqua, quanto pericolosa e scatenata dentro. In gara. E di veleno ne servirà tanto a Super Simo all’Olimpiade del prossimo anno, almeno quanto ne ha utilizzato nel 2019 ai Mondiali di Gwangju per trionfare nei 1500 e per incalzare, spaventare, impegnare sino alla fine la statunitense Katie Ledecky.
Se nella specialità più lunga ci fu il forfeit della Ledecky causa indisposizione, negli 800 (la gara che le piace di più) invece il duello tra la Magnifica e l’azzurra è stato appassionante. La Ledecky ha lasciato d’argento Simona ma da quella gara qualcosa potrebbe essere cambiato in prospettiva. Anche nel settore del mezzofondo.

Simona, da un anno all’altro qual è la sensazione che sta vivendo rispetto alla Ledecky?

”Voglio farmi trovare pronta com’è successo ai Mondiali. Un anno in più di esperienza mi aiuterà per Tokyo. Lei resta la favorita sempre, ma io sono cambiata".

Avere una marziana come principale rivale quant’è frustrante?

"La Ledecky è un grande stimolo per me: prima mi sentivo più insicura, la vedevo troppo lontana. Ai Mondiali 2019 sono riuscita ad affiancarla. Sì, sono sempre più vicina a lei".

Ha detto che vorrà entrare nella storia.

"Vorrei nuotare per i prossimi dieci anni e quindi lasciare un’impronta".

A Tokyo si completerà per lei un primo ciclo ricco di podi.

"Più vinco, più mi piace vincere: è il mio modo di divertirmi. L’oro mondiale mi ha cambiato più dei 3 ori europei. Ora sono più consapevole anche se come carattere non sono diversa".

Sta per ricominciare a gareggiare nella sua Roma, al Settecolli col tricolore in palio dall’11 al 13 agosto: cosa si aspetta dalla gara della ripartenza?

"Le sensazioni al rientro in acqua dopo il lockdown sono state brutte: da un lato ho fatto tanta fatica, ma dall’altro ero felice, al di là della fatica. Adesso sono contenta e mi sento abbastanza bene, sono pronta alle gare e non vedo l’ora di tuffarmi".

Allenarsi senza intensità è possibile?

"Allenarsi senza gare vicine è difficile: sapere di avere un obiettivo tecnico è stimolante e invece finora le gare sono state un’incognita. Comunque andranno le gare dei prossimi giorni a Roma, l’importante sarà ricominciare: ho voglia di testarmi per verificare il lavoro fatto. Non cerco ora grandi tempi, ma nel 2021, quando conta davvero. Il lavoro più importante per la prossima stagione comincerà a settembre".

Per lei le Olimpiadi sembrano davvero stregate...

"Già, nel 2016 le sfiorai di poco. Stavolta non dovranno sfuggirmi, ogni tanto ci rido sopra sul rinvio, ma spero davvero che la pandemia si fermi".

Tre qualità d’oro di cui va fiera?

"Sono buona, me lo dicono molti. Sono determinata nel nuoto. Sono allegra, mi piace ridere e affrontare la vita con leggerezza".

Prima s’è tatuata un aeroplanino di carta sul fianco, dicendo che ha tanti significati ma tutti suoi. Poi il numero 23 in coreano in omaggio al giorno del trionfo iridato.

"Il primo l’ho fatto con due mie amiche di Trieste: uguale per tutte a simboleggiare l’amicizia. Il numero 23 ce l’ho sul polso destro perché ho vinto in Sud Corea toccando la piastra con la mano destra".

In nazionale c’è chi gioca col suo cognome?

"Mi chiamano Squiddy, un personaggio di SpongeBob. Su un giornale mi hanno anche chiamata Quadabella".

Come se l’immagina il Villaggio olimpico di Tokyo, assembramenti permettendo?

"Divertente come spero sarà tutta l’esperienza in acqua e fuori".

Quell’estate senza Rio nel 2016 è dunque definitivamente rimossa?

"Passai un momento difficile, mi cadde il mondo addosso temevo di smettere e non mi andava di allenarmi. Poi è scattato qualcosa in me: se volevo risultati erano necessari sacrifici fisici e mentali e mi serviva gestire le gare in un altro modo. Sta succedendo così".

In una nazionale così ricca di stelle, qual è il ruolo che si ritaglia?

"Siamo una squadra bella e forte, eravamo pronti all’Olimpiade nel 2020 ma lo saremo anche nel 2021. Io mi sento sempre un’emergente, per essere leader c’è tempo".

Prima fatele conquistare Tokyo...

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