sabato 3 luglio 2021

COLESTEROLO

LDL E HDL: LA DIFFERENZA ED IL RISCHIO DI AVERLO ALTO

di Maria Elena Perrero (fonte Gazzetta dello Sport)

Si fa presto a dire colesterolo, che sia Hdl o Ldl: ma non tutto il colesterolo è uguale, gli effetti cambiano in modo significativo e i fattori che possono incidere anche. Sempre tanto demonizzato, forse non tutti sanno che il colesterolo, in realtà, è un grasso “essenziale per la vita”, chiarisce il professor Carmine Gazzaruso, responsabile del Servizio di Diabetologia, Endocrinologia, Malattie Metaboliche e Vascolari e del Centro di Ricerca Clinico (Ce.R.C.A.) dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano e docente di Endocrinologia all’Università degli Studi di Milano.

COLESTEROLO: A CHE COSA SERVE —Come premesso dal professor Gazzaruso, al di là di quel che si pensa comunemente il colesterolo è fondamentale per le funzioni basilari del corpo umano: “Noi ogni giorno abbiamo bisogno di molto colesterolo per il turn over delle membrane cellulari, costituite proprio da colesterolo. Inoltre questo lipide serve per la formazione degli ormoni a noi necessari, come gli ormoni steroidei e gli ormoni sessuali, sia maschili sia femminili. In altre parole, non possiamo prescindere dal colesterolo”.

COLESTEROLO ALTO: I RISCHI —Il rischio, però, è l’eccesso di colesterolo, soprattutto di un tipo: “L’eccesso di colesterolo può provocare dei danni dovuti al fatto che questo grasso tende ad accumularsi all’interno delle pareti dei vasi, in particolare dei grossi vasi, i vasi arteriosi, determinando aterosclerosi, patologia che ostruisce gradualmente le arterie. Se questo si verifica non arriva più sangue a sufficienza agli organi irrorati proprio da queste arterie e si possono verificare le tre patologie principe di tipo aterosclerotico: l’infarto, l’ictus e la arteriopatia degli arti inferiori”. Se infarto e ictus sono piuttosto noti, è bene chiarire di che cosa si parla quando si parla di arteriopatia degli arti inferiori: “Si tratta di una patologia purtroppo poco cercata, diagnosticata e curata che è frequente in particolare nei grandi fumatori, oltre che nelle persone con diabete. La prognosi di sopravvivenza è peggiore rispetto a quella dei più comuni tumori maligni. Quando si avvertono i sintomi, ovvero dolori al polpaccio camminando, si ha già l’angina a livello di arti inferiori e a quel punto spesso è troppo tardi. Di fatto è dunque una aterosclerosi a livello di gambe. Ricordiamo infatti che l’aterosclerosi non colpisce mai un solo distretto, bensì è presente in tutte le arterie. Poi, a seconda del soggetto, si può manifestare in uno, due o più distretti. E il responsabile principale è il colesterolo che si accumula nelle arterie“, chiarisce il professor Gazzaruso.

COLESTEROLO: LA DIFFERENZA TRA HDL E LDL —Non tutto il colesterolo, però, è uguale. “Essendo un grasso, per circolare nel sangue il grasso deve essere integrato in sistemi solubili nel plasma che si chiamano lipoproteine. Ma esistono diversi tipi di lipoproteine. I più noti sono le Ldl (o lipoproteine a bassa densità) e le Hdl (o lipoproteine ad alta densità). Le Ldl trasportano prevalentemente colesterolo, in una percentuale di circa il 40% del totale, oltre a trigliceridi e altri grassi. Lo trasportano dal fegato, dove viene prodotto, alle periferie del corpo, andando ad integrare il colesterolo in tutto l’organismo. Se le Ldl sono in eccesso, il colesterolo che arriva in periferia è superiore alla quantità che serve fisiologicamente, e quindi tende ad accumularsi nelle arterie, con i danni di cui abbiamo detto. E’ qui che intervengono le lipoproteine Hdl. Anch’esse sono deputate al trasporto del colesterolo, ma in un percorso inverso rispetto alle Ldl, dalla periferia al centro. Di conseguenza una carenza di Hdl determina una maggiore presenza di colesterolo a livello delle arterie”, spiega il medico e docente. Proprio per questo motivo il valore relativo al colesterolo totale conta poco: “Ad essere importanti sono i valori relativi all’Ldl e all’Hdl. Ricordando che se l’Hdl sale, l’Ldl si riduce, come spiega la formula di Friedwald. Maggiore è la quantità di Ldl, minore è la quantità di Hdl. Ed è proprio ai livelli di Ldl che dobbiamo prestare attenzione“, sottolinea il professor Gazzaruso.

 

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