domenica 26 giugno 2022

POVERA SCUOLA CHE PENA MI FAI

"ALLA MATURITA' LO STUDENTE ESORTATO A RACCONTARE UNA FALSITA' "

Ministero sotto accusa non solo per la traccia su Pascoli ma anche per quella su Verga. Lo scorso 22 giugno i maturandi si sono cimentati nella prima prova scritta di italiano. Davanti sette tracce, tra cui la novella Nedda di Giovanni Verga, autore su cui si era scommesso in queste settimane per via soprattutto del centenario della morte. Non solo lo scambio di treno e telegrafo nella traccia su Pascoli, su cui il Ministero ha risposto, e l’elemento lessicale comune “inesistente” evidenziato da Arcangeli, ma qualcosa non va anche nella traccia su Verga. Ciò che viene messo in discussione stavolta è il Verismo in Nedda.

Nella comprensione e analisi della proposta A2, al punto due il Ministero chiede ai maturandi:

Individua nel brano i principali elementi riferibili al Verismo, di cui l’autore è stato in Italia il principale esponente.

Si chiede agli studenti di individuare gli elementi veristi in Nedda. Ma ci sono davvero?

Il critico letterario e scrittore Romano Luperini ne è certo: “Quando io ero studente liceale, ormai quasi sessanta anni fa, nelle scuole imperversava il Pazzaglia, un manuale della letteratura italiana ancora improntato a un gusto crociano. È sul Pazzaglia che Nedda viene definita come prima opera verista di Verga“.

E spiega: “Nella novella infatti manca il requisito fondamentale del Verismo, la impersonalità, e l’autore anzi interviene direttamente in prima persona a difendere il proprio personaggio. Il linguaggio poi non è quello popolareggiante del Verismo, ma quello del tardoromanticismo nella sua variante lacrimosa e filantropica. Si tratta di un linguaggio fiorentineggiante e ispirato al manzonismo quale si può ritrovare nelle novelle campagnole molto alla moda negli anni cinquanta-settanta, scritte allora da Caterina Percoto e anche da Ippolito Nievo“.

Lo studente è quindi “chiamato, anzi esortato, non solo a inventarsi un testo che non c’è ma ad asserire e a dimostrare una falsità“.

La ‘stranezza’ è stata sottolineata anche dal professor Mauro Reali, autore di testi di Letteratura Latina e di Storia, che, pur approvando le tracce nel complesso, osserva: “Nel complesso, però, al netto di qualche possibile osservazione (ad es. la domanda 2 del compito su Verga che associa Nedda – che è del 1874, anche se qui non lo si ricorda – già al Verismo, mentre la critica più recente mette in discussione questo passaggio), mi sento di approvare queste tracce”.

 

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