(fonte Gazzetta dello Sport)
Scorrendo i dati dell'Istituto superiore di sanità si scopre che circa il 6% degli italiani soffre di depressione, una malattia che è sempre più frequente tra i 18 e i 34 anni. Occuparsi della propria salute mentale senza sottovalutare sintomi ed eventuali manifestazioni di disagio è fondamentale per il benessere individuale. Wiston Churchill definiva la depressione il suo cane nero, una malattia che stende un'ombra lunga e opprimente su chi ne soffre.
In alcuni pazienti questa ombra nera è resistente ai farmaci e ai trattamenti convenzionali come gli antidepressivi che agiscono sui neurotrasmettitori come serotonina e noradenalina. Anche tra quei pazienti che rispondono bene ai farmaci spesso ci vogliono settimane prima di vedere degli effetti concreti, per questo alcuni ricercatori stanno provando un approccio diverso che comporta l'uso del gas esilarante. Si tratta di una ricerca dell'Università di Chicago pubblicata su Nature Communications che approfondisce gli utilizzi di un gas delicato e che non può essere usato senza supervisione e prescrizione di un professionista.
Il protossido di azoto, conosciuto da tutti come gas esilarante, sembra essere un potente antidepressivo, rapido, efficace e soprattutto duraturo con gli effetti capaci di mantenersi per due settimane. La depressione grave, resistente ai farmaci, colpisce circa il 2% della popolazione mondiale, si tratta quindi di un problema che necessita studi e approfondimenti per provare a risolverlo e aiutare queste persone.
Per quanto potrebbe sembrare una soluzione da film fantascientifico o comico, gli effetti del gas esilarante sulla depressione più resistente, sembrano essere promettenti e hanno convinto i ricercatori di Chicago. L'idea di provare con il protossido di azoto è nata dagli studi sulla ketamina, considerata un potente antidepressivo perché capace di agire come antagonista del recettore Nmda, un tipo di recettore del glutammato, che quando viene bloccato è stato dimostrato avere effetti sull'umore. I ricercatori di Chicago hanno notato che anche il protossido di azoto blocca lo stesso recettore.
La ricerca canadese è partita da un primo trial clinico del 2014 in cui il gas esilarante era stato dato ai pazienti con depressione resistente ai farmaci, mostrando che con una sola inalazione c'erano stati effetti significativi contro i sintomi. A quel punto hanno iniziato a studiare come agisse il protossido d'azoto effettuando test su modelli animali, come i tipo, con cui hanno scoperto che il gas colpiva i neuroni dello strato corticale 5, una tipologia profonda e che controlla le emozioni.
Secondo i ricercatori il gas nel momento in cui entra in azione, va ad allentare la presa di alcuni canali ionici che limitano l'azione dei neuroni permettendo così a questi neuroni che controllano l'attività umorale, di tornare a funzionare con regolarità. Una volta inalato il gas scompare dall'organismo in 20 minuti ma i ricercatori hanno notato che gli effetti contro la depressione più profonda durano per diverse settimane. Sembra che questo risultato sia legato all'attivazione del recettore Nmda che grazie agli effetti del gas entra in azione portando a cambiamenti profondi e duraturi.
Naturalmente questo non vuol dire che appena si sentano dei sintomi depressivi bisogna andare a cercare una bombola di gas esilarante. Il protossido d'azoto è usato da 180 anni come anestetico e ha per lo più effetti lievi, ma l'abuso è assolutamente sconsigliato e da evitare. Nel Regno Unito si è trasformata in una droga ricreativa tra i giovani visto che si trova in fialette per uso alimentare perché è usato per montare la panna. Ma un'assunzione regolare e prolungata è dannosa per l'organismo.