martedì 23 febbraio 2021

ORMAI SI STA DAVVERO ESAGERANDO

DISNEY METTE IL BOLLINO ROSSO ANCHE A "THE MUPPET SHOW"

Sulla scia di quelli già presi per "Dumbo", "Peter Pan" e "Gli Aristogatti", Disney+ prende provvedimenti anche contro "The Muppet Show". La piattaforma streaming ha infatti inserito un messaggio d'apertura in ben 18 episodi della serie cult per bambini in cui esclude la sua responsabilità e avvisa della presenza di scene razziste: "Questo programma include rappresentazioni negative e/o trattamenti errati nei confronti di persone o culture...". La decisione arriva mentre sulla piattaforma streaming in abbonamento di Disney, sono disponibili tutte e cinque le stagioni della famosa serie televisiva ideata dallo statunitense Jim Henson, andata in onda dal 1976 al 1981 e che ha per protagonisti i simpatici pupazzi animati capitanati da Kermit la rana.

In ben 18 episodi però sono state ravvisate scene "razziste" e così Disney ha deciso di inserire l'ormai noto disclaimer che recita: "Il programma include rappresentazioni negative e/o trattamenti errati nei confronti di persone o culture. Questi stereotipi e comportamenti erano sbagliati allora e lo sono oggi. La rimozione del contenuto negherebbe l’esistenza di pregiudizi e il loro impatto dannoso sulla società. Scegliamo, invece, di trarne insegnamento per stimolare il dialogo e creare insieme un futuro più inclusivo”. Nell'episodio 14 della quinta stagione, ad esempio, il cantante Johnny Cash è di fronte alla cosiddetta confederate flag, il vessillo degli stati schiavisti degli Stati Uniti che, nei tempi moderni, è strettamente associata ai movimenti nazionalisti e suprematisti bianchi. In un altro episodio l’attore Jonathan Winters imita un nativo americano esibendosi con un cappello con le piume e così via. Episodi che rafforzerebbero pregiudizi errati, sempre più difficili da estirpare. Due episodi dell'ultima stagione sono stati addirittura completamente rimossi: in uno era protagonista Chris Langham, giudicato colpevole nel 2007 di essere in possesso di materiale pedopornografico, nell'altro, che aveva come protagonista Brooke Shields, la rimozione è avvenuta  per motivi relativi a diritti musicali.

 

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