giovedì 8 luglio 2021

MOURINHO

CONFERENZA STAMPA A ROMA

di Massimo Cecchini e Chiara Zucchelli (fonte Gazzetta dello Sport)

Mourinho day oggi a Roma, nella meravigliosa cornice della Terrazza Caffarelli, nel cuore della città. “Ecco Mourinho, credo che basti” l’ha presentato un Tiago Pinto raggiante.

LE PRIME PAROLE- Mourinho è presentato da Tiago Pinto, in prima fila il suo staff e il suo agente Jorge Mendes. Non ci sono i Friedkin, che Pinto ringrazia così come ringrazia Mou per aver avuto fiducia nel loro progetto. Poi tocca al portoghese: “Voglio e devo ringraziare i tifosi per la reazione al mio ingaggio è stata eccezionale. Mi sono sentito subito in debito per questa accoglienza, davvero emozionante. Poi ringrazio il club e la proprietà, ma davvero i tifosi mi hanno colpito molto. Perché sono qui? Me lo chiederete e rispondo ora. Siamo vicini allo statua di Marco Aurelio, nulla viene dal nulla, come nulla ritorna nel nulla. E questo è molto simile a quello che io ho sentito quando ho parlato con i Friedkin. La parola tempo nel calcio non esiste, qui esiste ed è fondamentale. La società non vuole successo oggi e problemi domani, ma creare qualcosa di sostenibile nel futuro. Non sono qui per la città perché non sono in vacanza. Sento la responsabilità del legame con la città ma siamo qui per lavorare, quindi allenamento alle 16 e ciao a tutti”. Risate (anche quando toglie un telone rumoroso), applausi. Poi iniziano le domande.

NUMERO NUOVO E CAMPIONATO—“Abbiamo il nostro lavoro da fare, so la passione che c’è qui, ho già cambiato tre volte telefono. Magari per voi non sarà piacevole parlare con me, per me è fondamentale che tutto resti dentro Trigoria. Abbiamo un lavoro da fare”. E da dove iniziare? “Voglio conoscere il gruppo, è la cosa più importante. Ci sono principi fondamentali e non negoziabili. Voglio che i giocatori capiscano subito i miei principi. Tutto quello che non è al 100% non va bene. Dentro Trigoria ho visto una gioia terribile per lavorare insieme”. Sulle telefonate fatte sul mercato: “Non ho parlato con nessun giocatore, poi potete pensare quello che volete ma è la verità. Parlo solo con Tiago e con le varie aree del club”. Se può essere la sfida più importante della carriera? “La prossima lo è sempre e quindi questa lo è. Sul calcio italiano, stiamo parlando di una nazionale finalista europea con tutti giocatori tranne Verratti che giocano in Serie A. Se non è visto come un campionato principale dobbiamo tutti insieme dare qualcosa di più”.

SU DZEKO & C.—Sui singoli, Dzeko e Pellegrini, e la fascia di capitano, Mou si chiude a riccio: “Sarò antipatico ma non condivido con voi quello che faccio all’interno. Ne parlo prima con i giocatori che con voi”. Su Cristante e Spinazzola: “Siamo felici di avere due giocatori in Nazionale e in finale all’Europeo. Per noi è un orgoglio che possano tornare magari come campioni d’Europa. I miei giocatori sono i miei giocatori. Cristante dimostra il talento che c’è in questa Nazionale, Mancini lo rispetta molto, ogni volta nei momenti di difficoltà lo guarda. Ha una personalità di squadra fantastica e lo aspetto a braccia aperte. Spinazzola ha un’incredibile positività, non lo avremo a lungo, situazione dura per lui e per noi. Abbiamo Calafiori che deve lavorare tanto, ma abbiamo fiducia in lui. E però - scusi direttore - abbiamo bisogno di un terzino sinistro”.

TIAGO E IL MERCATO—Sul mercato interviene Tiago Pinto: “Sappiamo quello di cui abbiamo bisogno, ma sappiamo che è un mercato particolare. Stiamo lavorando ogni giorno, alla fine del mercato avremo una squadra degna di Mourinho”.

LA FRECCIATA—“Io sono l’allenatore della Roma non voglio essere niente di più. Non voglio la Roma di Mourinho, ma la Roma dei romanisti. Io non sono nessuno, sono uno in più. Niente di più. Lavorerò 24 ore, tranne qualche ora per riposare. Se come conseguenza del nostro lavoro possiamo dare qualcosa di più al calcio italiano bene. Io farò di tutto per difendere i miei giocatori e la mia società, non cercherò problemi. Mi voglio divertire e penso ci possiamo divertire tutti. Non ho tempo per cercare altro, ma se devo difendere i miei farò di tutto. Siamo qui”. Su se stesso: “Io sono una vittima di come la gente mi guarda. Al Manchester 3 titoli ed è stato un disastro, al Tottenham non mi hanno fatto fare la finale e per me un disastro. Quello che per me è un disastro per gli altri è un successo”. Il nostro obiettivo? “Vincere la prima partita ufficiale. Poi penseremo alla seconda. Questa società e questa squadra devono migliorare ogni giorno. C’è tanto lavoro da fare”. Cosa rispondo a chi mi definisce “arrivato”? “scudetto con Chelsea, 3 coppe United, una finale con il Tottenham. Quello che per me è un disastro magari qualcuno non l’ha mai fatto nella vita”. La Roma non vince dal 2008: “Non possiamo scappare da questo, è la verità. Così come è la verità che abbiamo chiuso 16 punti dietro il quarto e 29 dietro la prima. Vogliamo capire perché. Stiamo parlando di tempo, una parola chiave quando ho incontrato i Friedkin, ma se possiamo accelerare questo processo meglio. Voi parlate sempre di titoli, noi di tempo, progetto e lavoro. Poteva essere una promessa troppo facile, ma la realtà è un’altra roba. I titoli arriveranno, la proprietà vuole arrivare lì e restare lì. È facile vincere e poi magari non avere i soldi per gli stipendi”.

AL MUSEO—Al Campidoglio, a due passi da dove si trova la camera ardente di Raffaella Carrà, alle 13.30 ci sarà la conferenza di presentazione dell’allenatore portoghese. Mourinho, come documentato da lui stesso su Instagram, ha prima fatto un giro ai Musei Capitolini, facendosi immortalare con la Lupa e il Marco Aurelio.

L’EVENTO—In tutto sono circa 70 i giornalisti accreditati, un terzo dei quali stranieri provenienti da Francia, Svizzera, Turchia, Albania, Regno Unito, Grecia, Portogallo, Iran, Polonia, Brasile, Cina e Stati Uniti. La conferenza sarà distribuita live in 50 paesi del mondo.

 

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