(fonte Tgcom)
Il mal di schiena è un malanno molto comune, del quale si stima che soffrano circa 15 milioni di italiani. Il disturbo può derivare da malattie acute o croniche della colonna, che solo il medico può diagnosticare e curare: ci sono casi, però, in cui il mal di schiena è causato da cattive abitudini e comportamenti scorretti sui quali possiamo intervenire evitando alcuni movimenti a rischio e adottando uno stile sano che mantenga in forma la nostra muscolatura, in modo da garantire alla colonna vertebrale il sostegno di cui ha bisogno.
LA CAUSE DEL MAL DI SCHIENA – Il dolore alla schiena può essere scatenato da cause diverse: ad esempio fattori meccanici, tra cui stiramenti muscolari, ernie del disco, scoliosi, artrosi e traumi, per citare solo i più comuni. Alcune forme di mal di schiena possono dipendere da malattie reumatiche o infiammatorie, o da fattori legati allo stile di vita, come la sedentarietà, una postura scorretta o un sovraccarico muscolare. Giocano un certo ruolo anche gli elementi psicologici, come lo stress, spesso responsabile di stimoli dolorosi a livello della schiena. Per intraprendere la cura specifica necessaria a risolvere il dolore è necessario individuarne la causa: la diagnosi è di competenza del medico e dello specialista ortopedico, unici titolati a indicare il trattamento più adatto a ogni singolo caso: ci sono però alcune cose che possiamo fare da soli, non tanto per risolvere gli stati dolorosi, quanto per prevenirli e mantenere la nostra colonna in condizioni di benessere.
COME SOLLEVARE GLI OGGETTI PESANTI – Per mantenere in salute la nostra schiena dobbiamo prestare attenzione ad alcuni movimenti particolarmente pericolosi per la schiena. Quando solleviamo qualcosa di pesante, che si tratti delle borse della spesa, di un bambino da estrarre dal seggiolino dell’auto, o del bagaglio a mano da riporre nella cappelliera dell’aereo, prestiamo particolare attenzione a non sommare il movimento di rotazione del busto con quello di sollevamento e di torsione: la somma di questi tre elementi aumenta lo stress dei dischi intervertebrali e può danneggiarli. È molto più sano suddividere in tre fasi questo singoli movimenti: ad esempio, per sollevare un oggetto pesante dal pavimento, posizioniamoci di fronte ad esso, con i piedi ben piantati a terra e leggermente divaricati, per un migliore appoggio, e solleviamo l’oggetto utilizzando la forza delle gambe invece che quella delle braccia e della schiena, magari partendo da una posizione accovacciata, con la testa bassa e la schiena dritta, tendendo il carico il più possibile vicino al corpo. Per evitare le torsioni, manteniamoci il più possibile in posizione frontale rispetto al carico, con i piedi diritti. Una manovra da evitare assolutamente, ad esempio, è afferrare i sacchetti della spesa appoggiati al sedile posteriore girandosi dalla postazione anteriore.
LE PRECAUZIONI QUANDO SI FA SPORT – Anche se siamo convinti che il nostro sport preferito, in particolare il tennis, il paddle o il golf, sia a basso rischio, non trascuriamo un buon riscaldamento primo iniziare ad allenarci. Queste discipline, infatti, comportano torsioni improvvise e non dobbiamo farci cogliere impreparati. Può essere importante anche imparare qualche esercizio specifico per migliorare la flessibilità della colonna, indispensabile per il suo benessere. Occorre poi esercitare particolare cautela se ci si allena di quando in quando, in modo non regolare: la vita sedentaria, infatti, comporta l'indebolimento della muscolatura, compresa quella addominale e dorsale: il rafforzamento del "core", ovvero del centro, è indispensabile quando si pratica uno sport, qualunque esso sia.
IL BAGAGLIO A MANO: UN VERO KILLER – Sollevare una valigia e posizionarla nella cappelliera in aereo può essere una manovra insidiosa, soprattutto se il bagaglio è pieno zeppo e quindi molto pesante. Si tratta di un movimento che la maggior parte delle persone non compie spesso: per evitare dolorosi inconvenienti è meglio testare a casa il peso della valigia e verificare la nostra capacità di sollevarla. Possiamo procedere in questo modo: posizioniamoci di fronte alla valigia e solleviamola da terra fino alla vita. Se ci riusciamo senza troppo sforzo, è tutto ok: se il peso risulta eccessivo, non resta che aprirle il bagaglio e alleggerirlo, abbandonando a casa qualche cosa. Quando ci accingiamo a sollevare la valigia fino alla cappelliera, ricordiamo che i muscoli che entrano in azione per portare il carico da terra alla vita sono molto più forti di quelli che entrano in azione per portarlo dalla vita alla testa e oltre: dividiamo in due il processo necessario a piazzare il bagaglio al suo posto e sforziamoci di sfruttare il lavoro di tutti i muscoli. E non esitiamo a chiedere aiuto a un viaggiatore più forte, se occorre.
IN PALESTRA, ATTENZIONE AGLI ESERCIZI PER GLI ADDOMINALI – Ci sono alcuni esercizi per gli addominali che sollecitano intensamente la schiena: tra questi i crunch in particolare possono creare inconvenienti alla colonna, soprattutto nel tratto cervicale. Per questo, spesso gli istruttori di Pilates invitano gli allievi ad allenarsi mantenendo le mani dietro la testa con i gomiti aperti, proprio per sostenere il capo e proteggere questo tratto così delicato. Non si tratta di una precauzione “da femminucce”: persino il Corpo del Marines ha eliminato gradualmente i crunch dal test di idoneità fisica perché questi esercizi comportano un aumento del rischio di lesioni e disturbi alla schiena, preferendo l’allenamento con il plank.
LA CATTIVA POSTURA - Le posizioni viziate, soprattutto se mantenute per molte ore, aggiungono tensione ai muscoli e aumentare lo stress sulla colonna vertebrale. Se non vengono corrette, le cattive posture possono perfino modificare le caratteristiche anatomiche della colonna vertebrale. Se si trascorre molto tempo seduti, è bene sgranchirsi ogni tanto muovendo qualche passo intorno alla scrivania e facendo un po’ di stretching alla schiena e alle braccia; se invece si passa molto tempo in piedi può essere utile provare la posizione di riposo dei miliari, spostando il peso corporeo e caricandolo maggiormente su una gamba, spostando il piede dell’altra leggermente divaricato e avanti.