domenica 17 luglio 2022

PAZ INEDITO

SPUNTA UN MURALE DI 50 ANNI FA DEL GRANDE FUMETTISTA 

Disegni inediti di Andrea Pazienza realizzati con bombolette spray blu e rosso sulle pareti della casa delle vacanze a San Menaio, sul Gargano, appartenuta fino al 2003 alla sua famiglia. E' il ritrovamento inatteso, nel corso di una ristrutturazione, di un murale su tre pareti, firmato "Paz 72", realizzato quando, a 16 anni, quello che sarebbe diventato il grande fumettista e disegnatore, morto all'improvviso nell'88 a 33 anni, si divertiva ad imbrattare le pareti della camera più piccola della casa di famiglia. 

Il ritrovamento - Nel 2003, raschiando l'intonaco, venne alla luce una parte del disegno ma i proprietari decisero di nasconderla con alcune tele. Oggi, il padrone di casa, Michele D'Errico, che lavora nel campo dell'edilizia, ha iniziato a rimuovere con cura l'intonaco, un pezzetto alla volta, della parete più grande della stanza, scoprendo un'immagine maschile che tiene in bocca la testa di una donna, una figura intera di un nudo femminile e la scritta Good Bye. 

Il professor Visca - Un'altra parte di intonaco è ancora da rimuovere e chissà che cosa rivelerà. Il protagonista di buona parte del murale finora scoperto, è il professor Sandro Visca, ritratto più volte, il suo insegnante di disegno al Liceo Artistico di Pescara destinato a diventare l'amico di una vita di Andrea. Lo prendeva in giro ma gli voleva bene, ricambiato. Il loro legame era speciale. 

Il personaggio coi baffi - Pazienza raccontava di trascorrere i pomeriggi con gli amici e i professori, "gli stessi che la mattina mi sbattevano fuori dalla classe: erano costretti a farlo, io ne approfittavo, buttandoli nel ridicolo, ingaggiavo con loro delle vere e proprie bagarre scolastiche". Visca aveva intuito subito di avere di fronte il talento di un fuoriclasse. Con i folti baffi neri, lo sguardo stralunato e un profilo che ricorda un fascio littorio, con una svastica, la caricatura, tenera e crudele, del professore è divenuta poi soggetto di molti fumetti di Pazienza. 

Un regalo inatteso - Andrea ha trascorso la sua infanzia tra San Severo e la casa di San Menaio. Nessuno immaginava che, 50 anni dopo, quella stanza potesse restituire, quasi intatti, i suoi primi disegni. Un regalo inatteso che lascia in eredità al suo Gargano, un'opera che non si può trasportare altrove, una delle tante sorprese di questo folletto geniale che a 12 anni, come ha raccontato la mamma, aveva già disegnato anche il suo funerale, presagio di una morte prematura che ha consegnato per sempre Andrea Pazienza, con il suo tratto fulmineo e i suoi personaggi strappati alla realtà, alla leggenda.

 "Il Caravaggio dei giorni nostri" - Nato nelle Marche a San Benedetto del Tronto (e morto in Toscana, a Montepulciano), Andrea Pazienza, irriverente e provocatorio, è icona assoluta di genialità e creatività. Le sue opere, disegni d'impeto realizzati con velocità e precisione, e la sua satira sono straordinariamente attuali. Milo Manara lo ha definito "il Caravaggio dei giorni nostri", "il James Joyce del fumetto" per Pier Vittorio Tondelli mentre Roberto Benigni, che gli ha dedicato dopo la morte il film "Il piccolo diavolo", diceva di Andrea: "Era eclettico e anche molto bello: aveva la gioia di vivere negli occhi. Era inimitabile, un talento irripetibile". 


 

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